Turismo di massa e foodification: la trasformazione di Napoli
Negli ultimi anni, Napoli sta vivendo una trasformazione profonda: i quartieri storici si stanno svuotando, mentre la città accoglie milioni di turisti ogni anno.
La turistificazione sta cambiando il volto di luoghi iconici come via dei Tribunali, via San Gregorio Armeno, via Toledo, piazza Bellini o San Biagio dei Librai, dove i residenti sono costretti a trasferirsi in periferia, mentre i negozi e i locali diventano quasi esclusivamente destinati ai visitatori di passaggio.
Una delle dirette conseguenze di questo turismo senza regole è la foodification, la trasformazione di Napoli in un grande parco tematico dedicato al cibo. Pizzerie, friggitorie, bar e spritzerie si moltiplicano, promettendo di offrire un'esperienza gastronomica "autentica".
Ma è davvero autentico un piatto servito solo per attrarre turisti? E come può sostenersi una città che basa la sua economia principalmente sul settore gastronomico, trascurando altre attività culturali e sociali?
Ne parliamo con Nives Monda, titolare della trattoria Slow Food La Taverna a Santa Chiara, una delle poche osterie storiche rimaste in città, con Cristiano Cesarano dell’Hi-fi Bar Lento, e con Mariano Penza, operatore turistico e membro dell'Associazione Culturale NarteA.
Da qualche anno rappresentiamo l'Italia nel progetto Sphera Network, insieme di media europei che racconta le sfide sociali delle nuove generazioni. Il progetto, promosso dalla Commissione europea, ci permette di condividere storie come questa a livello internazionale.
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