Le trincee dimenticate della Grande Guerra. Dosso Merlo, lago di Garda (English Subtitles)

Le trincee dimenticate della Grande Guerra. Dosso Merlo, lago di Garda (English Subtitles)

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Le trincee dimenticate della Grande Guerra. Dosso Merlo, lago di Garda (English Subtitles)
Le trincee di Dosso Merlo furono costruite dagli italiani in una posizione dominante nella parte settentrionale di lago di Garda, nel territorio del comune di Malcesine (Verona). Facevano parte delle linee arretrate di difesa pronte in caso di sfondamento dell'esercito imperiale, lungo uno dei tradizionali assi di penetrazione nella Penisola. Con "linee arretrate" non si intende nè "lontane dal fronte" nè al sicuro da pericoli, essendo in questo caso Dosso Merlo un caposaldo soggetto e oggetto di tiri d'artiglieria pesante, per tutta la durata del conflitto. la grande postazione difensiva po,i come altre tra il lago (a Navene) e il monte Altissimo, è stata man mano inglobata dalla vegetazione, boschi di fatto scarsamente manutenuti a causa dell'abbandono della silvicolura, soprattutto su questo versante verso il Garda, con ben altre vocazioni economiche. In realtà durante la seconda guerra mondiale la storia militare, era tornata a segnare il territorio, negli stessi luoghi, fino alla "battaglia delle gallerie" del 28-29 aprile 1945, un durissimo scontro tra americani e tedeschi, a guerra ormai finita, che vide la morte del colonnello William Darby (una leggenda, fondatore dei Rangers) assieme a decine di altri soldati. Gli sconfitti in fuga difendevano con rabbia la via della ritirata, e la Gardesana orientale ritornò al centro di un conflitto. Il progetto di survey, salvataggio e valorizzazione di queste strutture e di queste tracce è in corso, e viene portato avanti dal 2013 con tenacia dal comune di Malcesine (in particolare Emiliano Colombo) e con il lavoro sul campo del geoarcheologo Nicola Cappellozza, che segue le fasi di studio e di azioni sul territorio È un lavoro di conflict archaeology, ma anche di archeologia pubblica (notevole il coinvolgimento nel progetto dell'Associazione Alpini locale)e, in definitiva, un notevole campo di applicazione delle tecniche di archeologia dei paesaggi. Il pezzo completo su www.archaeoreporter.com