Se autocostruisci per necessità e poi dopo anni arriva la burocrazia...

Se autocostruisci per necessità e poi dopo anni arriva la burocrazia...

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Se autocostruisci per necessità e poi dopo anni arriva la burocrazia...
Ultima riflessione, contestualizzata, sulla repressione dell'ente parco. Su quanto costa tornare a vivere in natura e per di più in un'area protetta. Su quanto le nostre scelte di vita e possibilità siano subordinate ai soldi che ci chiedono. Quando non ci sono abbastanza soldi per progetti e permessi,e devi scegliere tra quelli ed i materiali, e ricostruisci in legno una parte di un fabbricato preesistente crollato, per necessità , già ti esponi a rischi. E la sanzione rischia di lasciarti sul lastrico, distruggendo la tua vita , la funzionalità della casa, e mettendo in pausa le tue scelte future per anni. Perchè queste sono le problematiche e le realtà taciute, di tanti progetti singoli o comunitari ed ecovillaggi nella natura. Quelle che non fanno storia, occultate. I fallimenti ed i problemi che non possono essere divulgati, perchè bisogna raccontare solo ciò che va bene. Per ogni progetto di ritorno alla natura che va avanti, almeno 100 sono sconfitte, a cui è giusto dar voce. Perchè sono migliaia i contadini vessati in ogni zona montana o rurale con i pretesti più disparati, che non hanno la forza di alzare la testa, denunciare , protestare. - Bisogna essere ricchi in partenza, per poi scegliere di vivere con poco? - è possibile riuscire ad avere una famiglia qui e costruire la propria vita, senza che gli strozzini legalizzati incombano sulle tue scelte? - è possibile che per le scelte più semplici, con entrate saltuarie, bisognava a questo punto procrastinare ogni cosa di almeno ulteriori 10 anni, solo per fare tutto a "norma" arricchendo terzi, solo per poi avere la sussistenza personale o familiare? - Se poi arrivano pene pecuniarie inaffrontabili, come fai a pagarle senza un lavoro fisso, con quasi nulla da parte ? Quanto viene influenzata la tua vita negli anni a seguire ? è meglio la galera. Perchè se vi è un modo subdolo di uccidere i sogni e la speranza , è appioppare multe di migliaia di euro a chi non può permettersi di spenderne neppure 50 in più e non ha un lavoro fisso. Arrivi dunque ad una sola constatazione. Si è più liberi quando non si ha nulla da perdere. Quando si vive nomadi, e se un luogo mostra ostilità, si può sempre spostarsi altrove. Ma se si hanno da difendere 11 anni di cose realizzate col contagocce, oltre agli ideali che condividi con migliaia di altre persone , questo non risulta possibile. Riflettiamo su quanto sia un'esclusiva per ricchi, tornare a vivere in montagna, con una burocrazia che uccide chi non può permettersela, e avvantaggia solamente i distruttori della natura in tutti i casi. Quanto è morale e giusto tutto questo? Per una volta, invece di fare i discorsi da persone col culo parato , pensiamo a chiederci se questi limiti siano giusti e quante persone con buoni propositi e pochi fondi, siano costrette a pagarne le spese e rinunciare ai propri sogni per l'intera esistenza. I discorsi degli schiavi che difendono le proprie gabbie , lasciano il tempo che trovano. Qualsiasi potere che crei disuguaglianze su base monetaria e non permetta alle persone di realizzarsi neanche nello stretto indispensabile, va disconosciuto.